Cosenza, i sindaci restituiscono la fascia al prefetto - I NOSTRI PAESI MUOIONO DI EUTANASIA ISTITUZIONALE

«Se il governo non ci ascolta
noi sindaci pronti alle dimissioni»Una protesta eclatante che segue l'iniziativa del sindaco di Acquaformosa che ha fatto affiggere in paese un manifesto funebre del comune stesso ucciso secondo il primo cittadino dai governi Berlusconi, Monti e Letta.I sindaci denunciano l'insostenibilità della Tares e dei vincoli del Patto di stabilità e per questo hanno voluto riconsegnare al prefetto le fasce tricolore segno distintivo del loro ruolo di primi cittadini
COSENZA - Una protesta che segna la difficoltà dei piccoli comuni e che rischia di essere solo la punta di un iceberg pronto a impattare con il mondo istituzionale calabrese e nazionale nel corso dei prossimi mesi. Un centinaio di sindaci dei piccoli comuni del cosentino hanno partecipato alla protesta, promossa dal primo cittadino di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, contro la Tares e per l'allentamento del patto di stabilità. I sindaci hanno restituito simbolicamente le fasce tricolore al prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro. I sindaci si sono ritrovati davanti alla sede della Prefettura dove hanno attuato la loro protesta. I primi cittadini hanno denunciato una situazione prossima al collasso: «Non riusciamo più ad andare avanti – hanno detto – e non riusciamo più a garantire i servizi». Sul banco degli imputati «i tagli feroci dei governi ».
La protesta è nata su iniziativa del sindaco di Acquaformosa che ha fatto realizzare un manifesto funebre del comune in cui è riportato che il Comune è morto all'età di 510 anni per assassinio premeditato, i mandanti sono il governo Berlusconi, il governo Monti e il governo Letta e ancora, I nostri paesi muoiono per eutanasia istituzionale.


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