E' scontro aperto tra la commissione
regionale Vigilanza e Controllo e il sub commissario alla sanità, il gen.
Luciano Pezzi, definito 'caudillo'. Alla base i budget alle strutture
convenzionate.
E’
scontro aperto tra la commissione speciale di vigilanza e controllo del
consiglio regionale, presidente Aurelio Chizzoniti, vice Carlo Guccione e il
sub commissario alla sanità il generale Luciano Pezzi nei confronti del quale è
stata chiesta ufficialmente al presidente del Consiglio dei Ministri la
rimozione con una articolata e infuocata lettera. Parole pesanti quelle
utilizzate contro il generale: “caudillo, sua maestà imperiale, colonizzatore,
monarca in trasferta”. Ma cosa ha scatenato la guerra? La discutibile, cosi
viene definita, ripartizione dei fondi della sanità regionale tra i laboratori
d’analisi e le strutture specialistiche ambulatoriali accreditate secondo
criteri che avrebbero privilegiato le strutture che hanno sforato i
parametri, e penalizzato quelle virtuose. Ripartizione su cui ha rilevato molte
criticità anche l’Autorità del Garante. Una problematica grave su cui la
commissione aveva convocato l’11 giugno scorso, il generale Pezzi per avere
chiarimenti, ma lo stesso non si è presentato – sottolinea Carlo
Guccione – adducendo impegni istituzionali. E’ stato, quindi, riconvocato
lasciando a lui la scelta di giorno e ora, ma ancora una volta il
generale non solo non va, addirittura con “incredibile, quanto audace
supponenza ed arroganza” - si legge nella lettera - manda a dire
alla commissione che non ha il diritto di convocarlo perché lui dipende dallo
stato e non dalla regione. “Una offesa gravissima – afferma Guccione - non solo
per l’ organo di governo della regione, ma per tutti i calabresi. Può un sub
commissario alla sanità – si chiede il consigliere regionale del PD –
bistrattare una istituzione, chiamarsi fuori da problematiche importanti quali
la ripartizione dei fondi regionali, scaricando tutto sulle ASP, e fingendo di
ignorare i congrui budget assegnati ad esempio a strutture riconducibili a
politici in carica, mentre la spesa sanitaria continua a dilatarsi e i servizi
sempre meno efficienti?”. “Un monarca in trasferta – secondo
Chizzoniti, Guccione e gli otto componenti della commissione di
Vigilanza- che oltraggia il popolo calabrese”. Da qui la richiesta al
premier Letta della sua immediata rimozione. Al contempo si chiede ai
presidenti di giunta e consiglio regionale di istituire una commissione
d’inchiesta per accertare i criteri con cui sono stati assegnati i budget
ai laboratori e alle strutture accreditate nonché l’intervento dell’autorità
garante della concorrenza e del mercato.
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