IN CALABRIA_ REGIONE_spese pazze...e non giustificate: da rivedere i 'costi' dei politici

Spese pazze...e non giustificate: da rivedere i 'costi' dei politici
La Corte dei conti “bacchetta” i gruppi del consiglio regionale. E lo fa in relazione al quanto, al come e al perché delle spese sostenute. In pratica, la magistratura contabile, supportata anche dai suoi nuovi poteri di controllo, rispedisce al mittente - perché «sprovvisti di qualsivoglia documentazione giustificativa» - i prospetti trasmessi dai gruppi riguardo ai rendiconti del 2012 e chiede documenti dettagliati per stabilire come e per quali finalità sono state impiegate le risorse. Il principale metro di riferimento è la cosiddetta “inerenza al fine istituzionale”: ciò vuol dire che ogni rimborso, ogni spesa e qualsiasi attività sostenuta coi soldi dei gruppi devono avere a che fare soltanto con obiettivi politico-amministrativi propri dei consiglieri. Insomma, niente “gratta e vinci” e niente “lap dance” richiamati nel quadro delle ipotesi della procura di Reggio Calabria che indaga proprio sull’uso delle risorse dei gruppi per gli anni dal 2010 al 2012.

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