giovedì 10 marzo 2011

In attesa del prossimo Consiglio Comunale

In attesa del prossimo Consiglio Comunale che si terrà domani sera alle ore 18,30 c/o la sala consiliare del Comune di Nocara, pubblichiamo l'articolo che segue già presente su
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(REGIONE - Pittino - PD Nocara: GUAI E SOLO GUAI PER LA CALABRIA)
Buona lettura.

Lettera aperta ai signori Gelmini, Scopelliti & C.

GIU LE MANI DALLA SCUOLA DEI PICCOLI COMUNI.

L’anticipato Uovo di Pasqua, con annessa sorpresa, che il Governo Berlusconi ci ha consegnato con il Decreto Milleproroghe, frutto di una classe politica indegna di rappresentare un popolo, grava in maniera inequivocabile ed insopportabile su un’Italia che già aveva sulle spalle il peso di una distribuzione economica a piacimento, che tiene conto dei diritti dei pochi piuttosto che delle esigenze reali e serie dei molti, dei territori davvero poveri.
Assistiamo alla perdita della fiducia in tutto, …pur avendo lottato e sacrificato molto di noi stessi, …pur avendo donato più di quanto potessimo donare: adesso ci è rimasto solamente l’osso, e naturalmente, guai a toccarcelo, il senso del pudore, anche se notiamo che “qualcuno” l’ha comunque perso.
Dal privato al pubblico …tutto si è improvvisamente impoverito, e a niente sono serviti e servono gli SOS provenienti da ogni dove. Si è toccato il fondo più profondo.
Vorrei parlare di più cose, ma per l’occasione mi voglio soffermare, sottolineandola con forza, sulla questione delle scuole nei piccoli paesi, come quello in cui vivo, Nocara (cs).
Bene, cari amici,
il rischio …oggi più che mai non è più un rischio: è diventato, ahinoi, realtà: la chiusura delle scuole nei piccoli centri è qualcosa che dobbiamo aspettarci da un momento all’altro!!!, …e perdere la scuola in una comunità …significa far morire la sua linfa vitale, tagliare le radici della cultura che da secoli appartiene ad ognuno, significa denigrare identità e storia locale.
Chi si è permesso di METTERE IL CAPPIO INTORNO AL COLLO, anzi, è vero dire che, chi si è permesso di STRINGERE IL CAPPIO AL COLLO, perché il cappio già c’era, forse non si rende conto dei disagi che si vive in questi luoghi, e non stiamo qui a menzionarli …perché i “signori” li conoscono bene quali sono i disagi ma se ne fregano.
Un Paese moderno che vuole vincere la sfida del domani, non può abbandonare a sé stessa la scuola, …non può allontanare da criteri sociali e culturali il vero presidio di democrazia e luogo principe per la formazione delle nuove generazioni.
Con i tagli si è provveduto ad una autentica mortificazione dell’intelligenza delle persone.
Solo semplici e ridicoli palliativi, e i docenti, ormai, sono per certi versi persino poco motivati ad una vera qualificazione per una mancanza atavica di mezzi idonei e strumenti sufficienti, …anche se questi ce la mettono tutta.
“Alunni indifesi …e cultura bocciata”, questa è la condizione, preistorica, delle scuole nei piccoli comuni, …e ora, addirittura, per rimuovere il problema …si vuole cancellare tutto con una spugna.
Un appello, dunque!!! …Un appello da parte di chi rappresenta più del 70% dell’intero Paese Italia, …un appello da chi rappresenta un vero valore culturale, antropologico, sociale …per un futuro più degno di rispetto per tutti. Ed è da questo valore che si parte per dire, che il vero caposaldo di tutto è rappresentato dalle istituzioni scolastiche locali, quale importante tessuto connettivo nei processi di costruzione e di sviluppo dell’identità personale.
Noi DICIAMO NO AD UNA SCUOLA DI EMARGINAZIONE, così come DICIAMO NO ALLA DEBOLEZZA DELLA SCUOLA.
Il compito educativo è quello di esprimere tutto il senso nobile della società a cui si appartiene, …e non si può denigralo, anzi privarlo dei suoi valori assoluti, …e, soprattutto, LA SCUOLA NON E’ NE’ DI DESTRA NE’ DI SINISTRA: la scuola è scuola, e basta!!!
Bisogna aiutare chi sta male …non ucciderlo!!!
Cari Gelmini, Scopelliti & C. …beati voi …che vivete in centro!!!
Anzi NO:
NOI VI DICIAMO che: stiamo meglio noi, …almeno “respiriamo aria sana”, anche tra le persone, VI DICIAMO che: la nostra scuola non si può toccare, …perché potrebbe venire utile anche a voi e insegnarvi molte cose che non sapete, più importanti del caffè al bar con cioccolatino e salviettino decorato.
Togliere fondi alla scuola significa inevitabilmente chiudere le scuole dei piccoli paesi no?
…Perché, dunque, non proviamo a “trovarli” i soldi che mancano a “questa” scuola!?!?!?!?
Cari Gelmini, Scopelliti & C., a questo punto, dato che abbiamo capito che dobbiamo sbrigarci le faccende ad iniziare dal nostro piccolo, nel senso di “localmente”, io inizierei col chiedervi …di provvedere a mettere qualche pezza nelle stesse nostre tasche …e con accurata attenzione provvedere immediatamente alla disamina del perché, ad esempio, su ogni cittadino al Comune di Cosenza, la nostra provincia di appartenenza, grava un costo del personale comunale di 506 euro l’anno: quasi il doppio rispetto a una città poco più grande come Cesena (271 euro), e addirittura il 117% in più nei confronti di Catanzaro.
Me lo chiederei, cari Ministra, Governatore & C.!!!, non solo perché è una cosa dovuta al popolo ma, anche perché solo questa onorevole operazione potrà aiutarvi a fare meglio i conti anche nelle tasche dei piccoli comuni, come quello di Nocara, che ha poco da perdere ma sicuramente tanto da guadagnarci da un eventuale naturale e dovuto taglio nei confronti di chi la perequazione la vive solo per sé. …Aggiornerei questi dati!!!, …mi confronterei con il popolo con questa ennesima battaglia “intellettuale”, questione umana e sociale, che mai riconduce, soprattutto per i piccoli centri, ad esiti di riguardo e di rispetto nei confronti di chi davvero cerca di sopravvivere, non di vivere.
E’ COSI’ CHE SI FA!!! … LE SCUOLE NON SI CHIUDONO!!!, SI COMBATTE ED ELIMINA, LA’ DOVE C’E’, LO SPRECO DI DANARO PUBBLICO.

Domenico Pittino - PD - Nocara -

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