lunedì 1 febbraio 2010

In attesa del prossimo Consiglio Comunale Utile

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Ciao a tutti.
In attesa del primo Consiglio Comunale utile, che si terrà con molta probabilità a breve, dato che un Comune non può vivere senza segretario, e prima di trattare argomenti più diretti, cioè più mirati a portare a conoscenza di tutti voi del “perché” del nostro dissenso riguardo a più provvedimenti adottati dall’attuale amministrazione comunale, corre l’obbligo morale, e non solo, di “ripassare” un po la “lezione”, …corre l’obbligo di sottolineare alcuni aspetti fondamentali della vita politica pubblica quale espressione del vivere comune. Dunque, non possiamo dimenticare, che non v’è dubbio, che chi “vuole aderire alla realtà” è chiamato alla comprensione della realtà, …è chiamato a darne un giudizio e un principio di orientamento, …nei limiti del possibile, (a quanto pare, in questo caso ci sono più limiti che possibile).
Un noto personaggio politico, che anche nell’ultima tornata elettorale a livello provinciale ha sottolineato le sue profonde origini socialiste, ha detto, anzi, ha scritto:
“…una politica che governa lo sviluppo. …se ne deduce l’importantissimo ruolo e le responsabilità che il committente politico si assume nell’individuare i meccanismi di sviluppo del territorio, coadiuvato da tecnici e dalle legittime richieste di chi li vive. Quando questa visione è totalmente assente, qualunque territorio è destinato ad un triste e rapido declino a scapito di tutta la collettività. Quindi non si tratta solo di responsabilizzare i politici nei confronti della cittadinanza, non si tratta semplicemente di dire che c’è bisogno di “questo e di quello” ostentando formule populiste o slogan di effetto, in primis vi è bisogno di politici che abbiamo un’idea chiara sul futuro del territorio”.
Beh!!!, mi sembra molto chiara la morale, no?
A quanto pare, però, “dalle nostre parti” l’autorevolezza di questo messaggio non è arrivata, oppure si ostenta a farla propria, o peggio ancora, non si riesce a metterla in pratica. Eppure di esperienza in campo (a sentire) ce n’è da vendere!!! Ma, purtroppo succede, che la personalizzazione della politica sopravvive sull’entità della realtà.
Tutto ciò porta ad un’esistenza dura e difficile.
Lo stesso personaggio politico, nel suo scritto fa osservare:
“Fare politica in modo nuovo richiede soltanto una sincera disposizione democratica e una certa naturalezza. Basta non credere di possedere la verità. Etc. etc.”.
Questo per dire anche, che “bisogna esercitare il potere con trasparenza, essere aperti e dare spiegazione di tutto ciò che si fa, perché in democrazia i “padroni” sono i cittadini e i rappresentanti politici a questi devono dare conto”.
Bello e?!?!?!?!?!?
A quanto pare, però, anche in questo caso, l’autorevolezza di questo ulteriore messaggio non è “arrivata” nel Palazzo di Via Polmo!!!!!

Alla prossima.
Pandolfi Maria Antonietta

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