mercoledì 15 giugno 2011

dell'opinione della società civile bisogna farne tesoro.



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Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità, alla ragione; …disonesto è colui che invece …cambia la verità e la ragione per accordale al suo pensiero.

Ho voluto iniziare con questa riflessione per bombardare la folle idea, razzista e faziosa, che vuole il cittadino come l’eterno debitore nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti, a qualsiasi livello. Ma ho voluto anche avvisare gli assetati della ragione a tutti i costi, che il tempo delle decisioni a riccio è finito e che è iniziato quello della logica e della legittimazione.
La verità è …che abbiamo assistito ad una vera e propria verifica del patrimonio intellettuale e morale del popolo italiano, e nel salutare con grande piacere questa “entrata a gamba tesa” della società civile nella politica e nel mondo decisionale, per le mie caratteristiche politiche …non posso che gioire di fronte a partiti e politici che hanno finalmente guardato oltre l’atavico fanatismo di ruoli e posizioni e si sono consegnati, si sono messi a disposizione dei cittadini.
E’ avvenuto quello di cui l’Italia ha bisogno, …cioè guardare al popolo non solo come l’utente finale delle decisioni, ma come fonte indispensabile a cui attingere, come interlocutore privilegiato e principale.
Con il Referendum ha vinto la gente!!!, …e non è retorica, …lo ripeto, perché i partiti si sono messi da parte dando solamente una indicazione tecnico-politica, sottolineando che l’opinione della società civile vale più di 1.000 parlamentari, …vale più di 10.000 parlamentari. Il voto, l’enorme affluenza a questi Referendum, ha detto a chiare lettere che il popolo vuole riprendersi il ruolo che la Costituzione gli “ordina”, cioè il diritto ed il dovere di partecipare alle decisioni importanti, all’organizzazione delle regole che regolano la società e contribuire alla costruzione di uno sviluppo vincolato ad analisi concrete, chiare, leali, condivise.
La gente si è interrogata e risposto, …ora però attenzione!!! E attenzione …perchè per “qualcuno” la risposta degli italiani è una grossa gatta arrabbiata da pelare, e se problema ci sarà …ci sarà quando la gente vorrà e dovrà continuare a svolgere questo ruolo …ma a questa sfida, intellettuale e democratica, “qualcuno” vorrà, appunto, mettere il bavaglio, …e non dobbiamo permetterlo.
E’ bene chiarire subito …che quando la politica viene chiamata a rispondere, come in questo caso e come è giusto che sia, …non significa assolutamente volersi sostituire alla politica stessa, ma significa chiedersi, legittimamente, se un operato è giusto o meno, attraverso la naturale richiesta di valutazione degli eventi e la necessità di licenziare o meno un provvedimento, un governo, la politica, i politici, a qualsiasi livello.
Passiamo ora al significato che questo Referendum ha consegnato alle piccole realtà, come quella di Nocara.
Sappiamo tutti molto bene, che soprattutto nei piccoli centri vale la politica dei pochi, cioè di quelli al potere, e si capisce anche, che raggiunto un risultato elettorale, soprattutto se agognato da sempre, è difficile riuscire a vivere una politica bilanciata, correttamente gestita e unitaria. Dunque, la risposta di questa tornata elettorale …non solo ci fa riflettere sulle sane conseguenze democratiche di un’opinione popolare coesa, cosciente, ma ci sottrae all’eterno dire “qui ci sono io, …qui comando io”, …e questo è un evidente motivo di preoccupazione per chi ama la “tranquillità”, con la natura di un significato evidente: privilegiare il bene dei tanti e condannare quello dei pochi.
Una domanda nasce spontanea:
“quante realtà in Italia assomigliano a quella che viviamo a livello nazionale? Cioè, quanti sindaci, quanti amministratori …sono in grado di dire e provare che LAVORANO CORRETTAMENTE, CHE GOVERNANO CORRETTAMENTE, CHE RAPPRESENTANO ALLA STESSO MODO TUTTI I CITTADINI?!?!? QUANTI? …E ancora, …QUANTI si nascondono dietro un mandato, dietro la lungaggine della giustizia …e incollati alla poltrona si cullano per un risultato elettorale … legittimo ma poco consono alle esigenze della comunità che governano?
La mia risposta è: TANTI, PARECCHI, TROPPI.
Mi viene da dire, che ogni 20 realtà amministrative ci sarebbe da fare un Referendum Comunale a proposito di questo, …e non escludo assolutamente che a Nocara non proponga una iniziativa in tal senso, anzi, siccome questo risultato elettorale ha suscitato e suscita molto interesse e, per come ho sempre sostenuto, credo che chiedere aiuto alla popolazione, all’intelligenza della popolazione, all’interesse della collettività, …non è solamente un atto di coraggio ma un dovere ed una promessa per un futuro più condiviso, credo proprio sia opportuno chiedere alla popolazione una verifica, soprattutto per quanto riguarda alcuni argomenti cruciali della vita della comunità.
Sto scoprendo l’acqua calda!!!??? …NO!!!!!! …Questo modo di interpretare il “fare amministrativo” è insito nel mio DNA. …In realtà sfrutto il concetto personale, troppo personale, del Sindaco Trebisacce che dice: “Ho stravinto. I numeri parlano chiaro”, …dunque io che faccio?, …dato che per il sindaco valgono i numeri …mi rimetterò ai numeri …così come dovrà fare anche lui, pur continuando a ricordargli però, che i numeri contano fino ad un certo punto: vale e serve la coerenza e la determinazione, non certo l’alzata di mano a comando.
Pandolfi Maria Antonietta-

***Vi comunico, che in occasione dei due anni appena conclusisi, di lavoro e di controllo da parte della Minoranza, è in stampa LA VOCE DI NOCARA - pubblicazione straordinaria –



un riassunto sui problemi che ci siamo posti, su quelli in corso e su quelli che proporremo all’attenzione di una seria attività amministrativa.
A presto,

Pandolfi Maria Antonietta.

1 commento:

  1. Cara M. Antonietta, si dovrebbe fare presente al sindaco, che Nocara è stata precursore del nuovo corso politico italiano per quanto riguarda la partecipazione della cittadinanza attiva alla vita politica. Mi riferisco alla bella lotta democratica per impedire l'installazione dell'antenna. Le recenti tornate elettorali di Milano, Napoli e i referendum hanno dimostrato che la gente vuole riprendersi in mano il proprio destino e che, in parte, lo ha pure già ottenuto. Questo per dire che bisognerà vigilare affinchè l'antenna non venga più riproposta a detrimento di quella larga partecipazione della popolazione che ha opposto un netto rifiuto. Bisogna ricordarlo al sindaco che non si può fare il democratico quando si discute di altre realtà e di diemnticarsene quando si tratta delle proprie scelte amministartive democraticamente avversate. Qualcosa di importante in quast'Italia che finalmente cambia è avvenuto che, la lotta tua e della gente di Nocara, avevano in qualche modo pure anticipato. Non si può più tornare indietro!!!!!! O il vento del cambiamento spazzerà via chi si oppone.

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